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Il significato della narrazione: perchè fa star bene parlare
  • Dott.ssa Maura Livoli
  • 29 Gennaio 2024

Il significato della narrazione: perchè fa star bene parlare

La narrazione è divenuto uno strumento d'intervento preventivo, educativo e terapeutico.

Per narrazione, si intende proporre il metodo dell'autobiografia ed essa è comunque, un processo di significazione, finalizzato all’interpretazione di fatti o eventi mediante l’utilizzo di atti cognitivi. Il narrare implica una costruzione mediante l’interazione tra sé ed il mondo esterno.

La legittimazione del paradigma narrativo all'interno della psicologia e nelle relazioni di aiuto si deve a J. Jerome Bruner(1) che attraverso le nozioni di mente narrativa,” Sé narrativo e pensiero narrativo” ha messo in evidenza come il racconto della storia personale di un soggetto, permetta lo sviluppo del Sè e della sua identità nel tempo.

Per questa motivazione la narrazione è considerata uno strumento di costruzione e di conoscenza, soprattutto di se stessi, infatti tanti significati si ignorano finché non vengono raccontati.

Bruner, ritiene che nella autobiografia un narratore qui ed ora, racconta la storia di un protagonista là e allora, con il quale condivide lo stesso nome, il cui compito è quello di condurre il protagonista dal passato al presente, così che narratore e protagonista alla fine, diventano una persona sola.

L'autobiografia dimostra come sia possibile per il narratore (nel presente) ed il protagonista (nel passato) ricongiungersi.

Secondo il pensiero di Andrea Smorti, la narrazione rivela la sua utilità per la costruzione del sè e per l'adattamento e la sopravvivenza dell'individuo.
In base alle sue ricerche viene differenziato il pensiero logico-scientifico da quello narrativo, evidenziandone le caratteristiche. Nella sua teoria Smorti ha sottolineato come la narrazione comporti una trasformazione del sé.

Il pensiero autobiografico, infatti, non è altro che quell'insieme di ricordi della propria vita trascorsa, di ciò che si è stati e si è fatto.

La narrazione non è solo tornare a vivere, ma anche un tornare a crescere per se stessi e per gli altri. È un viaggio formativo...è un chiudere i conti, è l'incontro con la nostra storia, è dare un significato nuovo agli eventi, apprendendo da se stessi.

È fare pace con il passato, e la vera cura di sè inizia quando il presente entra in scena. Quando ripensiamo, riviviamo ciò che abbiamo vissuto creiamo un altro da noi, lo vediamo agire, sbagliare, soffrire, godere, mentire, ammalarsi e gioire, ci sdoppiamo. Assistiamo allo spettacolo della nostra vita come spettatori, talvolta severi, talvolta indulgenti, con i sensi di colpa o felici di ciò che abbiamo vissuto finora.

Duccio Demetrio si è interessato ai processi cognitivi - che svolgono un ruolo centrale nei processi di tipo emotivo, affettivo e sociale - alla pratica autobiografica, particolare forma di autonarrazione. Secondo questo Autore l’autobiografia porta il soggetto a leggere dentro alle cose, a smontarle ed a rimontarle. L'atto di narrarsi implica l'attivazione di processi mentali come la retrospezione, l'introspezione, la progettazione. Nella definizione di Demetrio, (2) il pensiero autobiografico è un insieme di operazioni mentali, che hanno come fine l'auto-apprendimento, ossia imparare da se stessi.

La grande potenzialità della narrazione, a cui si riferisce questo studioso, è quella di essere dentro, ma anche fuori dalla narrazione. Il narratore prende le distanze dal Sè, per riscoprirsi e riscoprire le sue immagini, per recuperare i tanti ruoli adottati, per ricordare le storie della sua vita.2

In questi ultimi anni, l'approccio autobiografico si è avvalso dei contributi della narrazione delle emozioni, mettendo in risalto l'importanza degli aspetti emotivi. Infatti, è inconfutabile, il riconoscimento delle proprie emozioni, sia negative che positive, e della consapevolezza di come queste influenzino il comportamento. Narrare la propria storia ed ascoltare la propria storia narrata da altri rappresenta lo strumento ideale per ampliare sia l'esperienza emozionale che l'intelligenza emotiva.

La narrazione ci permette di rivederci alla moviola, assumendoci la responsabilità di ciò che siamo stati.

In un certo senso, ci cura, ci fa sentire meglio, attraverso il raccontarci ed il racconto, come una vera e propria forma di liberazione.  

1.Bruner J. Saggi per la mano sinistra ed. Armando, Roma 2005
2.Demetrio D. Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé ed. Cortina, Roma 1996

Dott.ssa Maura Livoli
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo Psicoanalista Consulente tecnico
Roma

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Dott.ssa Maura Livoli

Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo Psicoanalista Consulente tecnico

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